Jogging e riding
All'ombra di querce e palazzi dove i colori della natura incontrano quelli della città, aironi e scoiattoli raccontano la storia di un paesaggio milanese da scoprire e valorizzare.
CITTADINI SELVATICI: FLORA E FAUNA DEI PARCHI
I cittadini di Milano condividono il proprio territorio con altri abitanti, oramai altrettanto milanesi, che caratterizzano l'ecosistema urbano e il paesaggio della metropoli: aironi, falchi, anfibi, piccoli mammiferi abitano la zona più selvatica e sconosciuta del capoluogo lombardo. Lentamente inglobato dall'espansione della città, questo territorio si estende su una superficie ampia e diversificata, e le quattro grandi aree verdi contigue che lo compongono (il Boscoincittà, il Parco delle Cave, il Parco di Trenno e l’Ippodromo di San Siro) creano un habitat ideale per la sopravvivenza di una grande varietà di specie animali e vegetali. Sono parte costitutiva di questo habitat un patrimonio agricolo non trascurabile, che contribuisce a nutrire la metropoli, e il grande polmone verde dei parchi, in grado di offrire una migliore qualità ambientale agli abitanti di Milano, diretti beneficiari che devono garantire salvaguardia, tutela e protezione a questi boschi urbani, patrimonio storico della città.
Il Parco di Trenno è ricchissimo di flora: oltre quattromila alberi di notevole varietà caratterizzano il territorio. Robinie, aceri, abeti di diverse varietà, pioppi cipressini e pioppi neri, alberi di tulipani (una magnolia così chiamata per la forma dei suoi fiori), carpini bianchi, frassini, olmi, pini bianchi, pini dell'Himalaya, platani e querce rossa sono alcune delle specie più diffuse nel tessuto vegetale del parco.
Sono parte costitutiva di questo habitat un patrimonio agricolo non trascurabile, che contribuisce a nutrire la metropoli, e il grande polmone verde dei parchi
Il Boscoincittà è riconosciuto a livello nazionale come uno dei più importanti esempi di forestazione urbana (il primo, del resto, in Italia) e, come un vero e proprio bosco, ospita la fauna tipica degli ambienti forestali. Passeggiando per il Boscoincittà possiamo seguire il percorso naturale formato dai diversi fontanili che s’intrecciano e confluiscono in un piccolo lago: qui si è stabilito un particolare microclima che favorisce lo sviluppo della flora e fauna acquatica e terrestre. Nelle grandi piante arboree di cui la zona è disseminata trovano rifugio diverse specie di avifauna selvatica come picchi verdi e rossi, cuculi, capinere, fringuelli, cinciarelle, merli e pettirossi, ma anche di mammiferi come ricci e donnole.
Il paesaggio del Parco delle Cave è caratterizzato dalla presenza di quattro piccoli laghi, in un’ambiente umido dove è possibile avvistare diverse specie di anfibi, rettili, uccelli ma anche conigli e addirittura volpi. I più caratteristici di questo parco sono gli uccelli acquatici: non è raro vedere aironi, garzate, gabbiani, usignoli o cormorani che abitano tra querce, frassini, salici, carpini e robinie, all'interno di questo sicuro rifugio per la fauna stanziale e migratoria.
Sono parte costitutiva di questo habitat un patrimonio agricolo non trascurabile, che contribuisce a nutrire la metropoli, e il grande polmone verde dei parchi
Il Boscoincittà è riconosciuto a livello nazionale come uno dei più importanti esempi di forestazione urbana (il primo, del resto, in Italia) e, come un vero e proprio bosco, ospita la fauna tipica degli ambienti forestali. Passeggiando per il Boscoincittà possiamo seguire il percorso naturale formato dai diversi fontanili che s’intrecciano e confluiscono in un piccolo lago: qui si è stabilito un particolare microclima che favorisce lo sviluppo della flora e fauna acquatica e terrestre. Nelle grandi piante arboree di cui la zona è disseminata trovano rifugio diverse specie di avifauna selvatica come picchi verdi e rossi, cuculi, capinere, fringuelli, cinciarelle, merli e pettirossi, ma anche di mammiferi come ricci e donnole.
Il paesaggio del Parco delle Cave è caratterizzato dalla presenza di quattro piccoli laghi, in un’ambiente umido dove è possibile avvistare diverse specie di anfibi, rettili, uccelli ma anche conigli e addirittura volpi. I più caratteristici di questo parco sono gli uccelli acquatici: non è raro vedere aironi, garzate, gabbiani, usignoli o cormorani che abitano tra querce, frassini, salici, carpini e robinie, all'interno di questo sicuro rifugio per la fauna stanziale e migratoria.
L'Ippodromo è un territorio dominato da sempre dai cavalli da corsa, ma questi non sono gli unici animali che vivono nei cortili. Cani, gatti, conigli, galline e uccelli fanno da piacevole contorno all'animale simbolo del luogo. Johnny dà il benvenuto a tutti coloro che si recano nelle vecchie scuderie: è un cagnolino di ormai diciotto anni, fedele amico dell'artiere Giuseppe, che si prende cura di lui dal giorno che l’ha trovato abbandonato in uno degli stanzini delle scuderie. Jo è un altro cane conosciuto da tutti nell'ippodromo: è arrivato qui quando la figlia dell'allenatrice Laura decise di adottarlo dopo aver visto i manifesti con la sua foto per tutto il quartiere. Giannetta, invece, è difficile da vedere: questa gatta si è trasferita in una cascina per non tornare più nel territorio di CioCio (un rottweiler nero) e Jo, dopo che nell’infinita faida tra cani e gatti era caduta la sua migliore amica Jessy. Da parte sua, il gatto Rocco dedica la giornata a rubare le uova delle galline. Bonzo è l'ultimo degli storici dell'ippodromo: un merlo di ventitré anni che si è imparato le parolacce in sardo e i fischi dei telefonini: nei rari momenti di totale silenzio, è facile sentire Bonzo chiamare i suoi amici.
PARCO DELLE CAVE: UNA MINIERA DI SORPRESE
Il blu dell'acqua, il bianco dell'aria, il verde della terra e il rosso del fuoco: a sud-ovest di Milano c’è un grande parco dove l’intelligenza dell’uomo incontra gli elementi della natura, le stagioni e i loro colori. Stiamo parlando del Parco delle Cave, che insieme a Boscoincittà, Parco dei Fontanili e Parco di Trenno forma il Parco Agricolo Sud: gli 800 ettari di verde che quando lo desideriamo ci permettono di lasciarci alle spalle il grigio della città.
E se costeggiamo le sponde dei laghetti, possiamo scoprire come ogni fiore, albero e animale abbia la sua stagione preferita
Forse non tutti i milanesi sanno che questo tuffo nel verde è possibile in ogni momento, in ogni stagione. Per questa magia dobbiamo ringraziare i frati Cistercensi, che nel Medioevo hanno trasformato terre un tempo paludose in zone fertili anche d’inverno. I frati hanno unito la leggera ma costante pendenza dei terreni e la presenza dei fontanili, le sorgenti nate dall’acqua piovana che scorrono poco sotto la superficie del terreno e mantengono per tutto l'anno la stessa temperatura. Il corso dei fontanili può essere indirizzato con vari canali verso i punti in cui l’acqua è più utile alle coltivazioni: ecco allora le marcite, i prati umidi che stanno un po’ più in basso rispetto ai fontanili e che goccia dopo goccia ne ricevono l’acqua anche d’inverno.
Forse non tutti i milanesi sanno che questo tuffo nel verde è possibile in ogni momento, in ogni stagione. Per questa magia dobbiamo ringraziare i frati Cistercensi, che nel Medioevo hanno trasformato terre un tempo paludose in zone fertili anche d’inverno. I frati hanno unito la leggera ma costante pendenza dei terreni e la presenza dei fontanili, le sorgenti nate dall’acqua piovana che scorrono poco sotto la superficie del terreno e mantengono per tutto l'anno la stessa temperatura. Il corso dei fontanili può essere indirizzato con vari canali verso i punti in cui l’acqua è più utile alle coltivazioni: ecco allora le marcite, i prati umidi che stanno un po’ più in basso rispetto ai fontanili e che goccia dopo goccia ne ricevono l’acqua anche d’inverno.
In epoca moderna, dal 1920, si è invece pensato di creare quattro grandi cave per estrarre ghiaia e sabbia: queste cave, a mano a mano che si ingrandivano, sono state riempite d'acqua per formare piccoli laghi dove oggi è possibile pescare trote, carpe e tanti altri pesci. E se costeggiamo le sponde dei laghetti, possiamo scoprire come ogni fiore, albero e animale abbia la sua stagione preferita. Muovendoci a piedi o in bicicletta, mentre gli adulti si dedicano allo sport o ai picnic e i nonni si occupano degli orti urbani o giocano a bocce sui quattro campi a loro disposizione, ci passano di fianco non solo robinie, querce, pioppi, frassini, aceri campestri, ma anche rane, conigli, volpi, fagiani e qualche cavallo. Quando arriva la sera arrivano anche gli animali simbolo del parco: le lucciole, da ricercare e riscoprire durante passeggiate a tema che le associazioni che vivono il parco organizzano in estate, e le rondini, che da sempre ogni primavera amano fare il nido nelle due storiche cascine Linterno e Caldera (costruite tra il Duecento e il Cinquecento e utilizzate fino ai nostri giorni per l’agricoltura nel parco).