Itizionario - V
Breve dizionario dell'itinerario
VETERINARIO
Il medico veterinario del cavallo sportivo, o ippiatra, formula diagnosi e prescrive terapie delle malattie del cavallo sportivo, con particolare riguardo all’ortopedia preventiva e curativa, la traumatologia, la chirurgia generale e la chirurgia d’urgenza. L'attività, in alcune sue specializzazioni, ha un carattere itinerante, potendo il veterinario esercitare la sua professione in impianti sportivi (ippodromi, maneggi, associazioni ippiche), pubblici o privati, nelle cliniche specializzate nella riabilitazione, nell’allenamento e nella convalescenza di cavalli sportivi. Gli spazi dedicati alla riproduzione sono spesso strutture modernissime che garantiscono un alto livello di qualità nell'assistenza al parto e nella medicina neonatale e dove si pratica anche la fecondazione artificiale. Il mestiere è basato sul lavoro di gruppo e spesso vi collaborano gli allevatori, i proprietari, i fantini, i preparatori e le altre figure che ruotano attorno al mondo dei cavalli. Nel quadro di una transazione di compravendita di un cavallo da corsa, il medico veterinario viene incaricato di effettuare un esame dello stato di salute dell’animale.
VIETTI VIOLI, PAOLO
Architetto vissuto tra il 1882 e il 1965, nato in Svizzera da genitori italiani e laureatosi nel 1907 a Parigi. Vincitore con il suo progetto del concorso internazionale indetto per la costruzione dell’Ippodromo del galoppo di San Siro, si specializzerà nel settore degli impianti sportivi, progettando nel corso della sua carriera oltre trenta ippodromi (tra cui anche quello del trotto di San Siro), vari stadi e piscine, sempre sottolineando l’importanza della pianificazione generale del contesto infrastrutturale: il trasporto pubblico, l’accesso, i collegamenti stradali.
VILLA BELLOTTA
Dimora di proprietà della famiglia Crespi, la Bellotta è una sorta di enclave all’interno dell’esteso complesso architettonico delle vecchie scuderie di Trenno. Edificata negli anni Trenta del Novecento, in origine era la sede della scuderia “Razza del Soldo” dei fratelli Crespi ed è ancora con questo nome che, nel gergo degli addetti ai lavori, si indica la corte intorno alla quale sorgono la villa e le sue pertinenze. La struttura è stata per decenni abitazione dei più importanti allenatori e delle loro famiglie; tra gli inquilini storici, Federico Regoli, abile fantino e poi allenatore eccezionale, ricordato anche nelle pagine di Hemingway. Da molti anni, l’area della Bellotta ospita il quartier generale milanese del team Botti, uno dei più forti in Italia, che gode anche di fama internazionale. I due edifici dall’aria sciupata adibiti a scuderie si affacciano – l’uno di fronte all’altro – sull’ampio cortile in stile liberty, utilizzato per il primo addestramento alle corse dei giovani purosangue. In fondo, più discosta, come una vecchia signora abituata a tempi migliori che, sentendosi in disordine, si tiene un po’ in disparte, la villa vera e propria, ormai in condizioni di precario abbandono e assediata dal verde circostante. L’edificio – caratteristica struttura liberty con le sue linee da “Casina delle Civette” – reclama interventi immediati di ripristino. Alcuni progetti in proposito, contro cui si sono levate le voci di protesta del Fai e di comitati di residenti, lo vorrebbero trasformato in una beauty farm, nell'ambito della più ampia riconversione dell’adiacente complesso di scuderie in zona residenziale di lusso. Gli oppositori propongono, invece, la nascita di un parco tematico dedicato ai cavalli con, al centro, un museo storico, da ospitare proprio all’interno della villa.
VISCONTI, LUCHINO
Conosciuto dai più come grande regista cinematografico, Luchino Visconti era riuscito a costruirsi in giovinezza una reputazione di tutto rispetto anche come allevatore di cavalli. Accanto a Federico ¦Tesio, è infatti considerato uno dei massimi talenti italiani dell’allevamento ippico, attento studioso e pragmatico sperimentatore di tutte le innovazioni della sua epoca. In cinque anni, dal 1929 (era nato a Milano nel 1906), riesce ad avviare e a portare al successo una delle scuderie più moderne e meglio organizzate d’Italia, quella dei Visconti di Modrone, dove dirigeva di persona l’allevamento e viveva a stretto contatto con i suoi cavalli, sulla scia di una radicata tradizione della famiglia Visconti, da sempre appassionata di cavalli da corsa. Dal punto di vista agonistico il nome di Visconti è legato indissolubilmente a quello di Sanzio, un cavallo di grande qualità e notevole potenza, che gli regala grandi vittorie e soddisfazioni. Il destino di Visconti viene segnato definitivamente dall’incontro con il regista Jean Renoir grazie al quale, negli intervalli tra un allevamento e l’altro, comincia a scrivere soggetti per il cinema, siglando i primi passi del suo successo nella cultura cinematografica italiana. Morì nel 1976 durante le fasi conclusive di lavorazione del suo ultimo film.
V |