Itizionario - T
Breve dizionario dell'itinerario
TESIO, FEDERICO
È stato un proprietario e allevatore di molti e vittoriosi cavalli, personaggio di fondamentale importanza per la storia dell’ippica italiana. Nacque a Torino nel 1869 e, in giovane età, si interessò alle teorie scientifiche sull’evoluzione di Darwin, fino ad intraprendere un viaggio in Patagonia per cercare di ripercorrere le sue orme. La passione per i cavalli poi lo portò ad acquistare nel 1898 la tenuta di Dormello, sul Lago Maggiore, dove poter allenare purosangue inglesi da portare al successo, insieme alla moglie che condivideva lo stesso sogno. Grazie al suo interesse per la genetica e le teorie darwiniane, Tesio fece importanti scoperte per quanto riguarda la trasmissione dei caratteri e l’importanza dell’ereditarietà per ottenere animali con alte probabilità di diventare dei campioni. Con i suoi esperimenti, Federico Tesio riuscì a selezionare cavalli che spesso si imposero su altri, sia a livello nazionale che internazionale: Apelle, Angelica Kauffmann, Cavaliere d’Arpino, Donatello Secondo, Nearco, Romanella, Tenerani, per arrivare infine a Ribot, che Tesio non riuscì a vedere in gara a causa della sua morte avvenuta nel 1954. Ugualmente importante è stato il contributo che Tesio ha dato all’ippica istituzionale, grazie anche alla sua elezione a senatore del Regno d’Italia nel 1939 e durante la guerra, insieme ad altri proprietari, riuscì, barattando cavalli di prestigio, a rendere le aree di San Siro una zona franca dai rastrellamenti tedeschi. Federico Tesio è stato il migliore allevatore di purosangue in Europa per circa cinquant’anni, se si considera che contemporaneamente fu anche proprietario e allenatore della maggior parte di essi: infatti allevò 22 campioni del Derby italiano di galoppo, 16 dei quali erano di sua proprietà.
TRENNO
Trenno è attualmente un quartiere della città di Milano, situato nell’area nord-ovest a una distanza di circa 8,5 km dal Duomo e appartenente alla zona 8, secondo l’attuale suddivisione amministrativa. Un tempo era comune autonomo: fu annesso al capoluogo lombardo il 2 settembre 1923, insieme ad altri dieci comuni. Esistono fonti che fanno risalire l’esistenza di Trenno a ben prima dell’anno 1000, precisamente all’877 d.C. È una delle aree metropolitane più verdi della città, essendo cinta su due lati da due grandi parchi, il Boscoincittà e il Parco di Trenno. A causa della sua natura storicamente indipendente e degli scarsi collegamenti con il centro, costituiti da un’unica linea automobilistica Atm e da tre sole strade, l’abitato risulta particolarmente isolato dal resto della città. Dal punto di vista architettonico e urbanistico, Trenno è tuttora caratterizzata da un’edilizia tipica dei vecchi borghi di campagna del Milanese: si articola attorno alla chiesa e alle piccole attività commerciali, e comprende nel suo abitato alcuni tradizionali complessi rurali, come la Cascina Campi. Dopo l’annessione a Milano, si è tuttavia cercato un ulteriore sviluppo urbanistico che ha portato a un aumento della superficie dell’abitato, grazie alla realizzazione di palazzoni moderni, ben distanti dalla vocazione agricola originaria dell’area.
TRENNO, PISTA DI
È la più antica delle due piste di allenamento connesse all’ippodromo del galoppo. Fu costruita, infatti, all’inizio del Novecento su un’area appartenente a una fornace del Comune di Trenno; con le annesse scuderie risalenti allo stesso periodo, dal 2004 è soggetta al vincolo della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Lombardia come monumento storico. Di forma ovale, comprende una pista piana in erba di 2000 metri, una in sabbia di 1800 metri e una pista per siepi e ostacoli. Lungo il lato ovest corre inoltre una dirittura in erba di 1500 metri che la collega alla pista della Maura. Se, facendo jogging nell’adiacente parco di Trenno, vi sembra di essere superati da un cavallo al galoppo sulla vostra sinistra, non temete, non è dovuto alla stanchezza, la pista diritta utilizzata per l’allungo è separata dal parco da una semplice rete di recinzione, creandosi così un curioso effetto di continuità. Un tempo su questi terreni, allora a destinazione agricola, scorreva il fontanile delle Volpi. Un piano di dismissione in fase di disamina prevede, in vista dell’Expo, l’apertura a tutti delle aree attualmente occupate dalle piste di allenamento per la creazione di nuovi parchi urbani collegati a ovest al Parco Sud e a est, attraverso piste ciclabili e percorsi pedonali, al Monte Stella, al nuovo parco del Portello e a quello di Citylife.