Itizionario - I
Breve dizionario dell'itinerario
IPPODROMO DEL GALOPPO DI SAN SIRO
È l'avamposto del comprensorio ippico milanese verso il centro città. Trentotto ettari di verde, quanto il parco Sempione, ma, a differenza di quest'ultimo, semisconosciuto ai più e poco frequentato, per non dire deserto fuorché nei giorni di corse. Nel piazzale antistante la tribuna secondaria accoglie i visitatori il Cavallo di Leonardo, un'imponente statua equestre realizzata negli Usa a partire da un progetto vinciano incompiuto per Francesco Sforza e donata nel 1999 al Comune di Milano. I prati di San Siro furono scelti per ospitare gli impianti ippici a fine Ottocento, quando la Società Lombarda per le Corse dei Cavalli prese in affitto (e poi acquistò) parte dei terreni della cascina Brusada; il primo ippodromo, con asse principale in direzione nord-sud, risale al 1888. In precedenza le corse al galoppo si erano svolte in corso Buenos Aires nella prima parte del secolo, poi, dal 1842, su una pista tracciata in piazza d'Armi, alle spalle del Castello Sforzesco (le gare di trotto, invece, iniziavano in quegli anni e si correvano in zona Andrea Doria). Per adeguare l'impianto al crescente seguito di pubblico, nel 1911 si indisse un concorso internazionale; tra i molti progetti ricevuti – esposti alla Permanente – fu scelto all'unanimità quello di uno studio milanese. Il nuovo ippodromo, con le sue palazzine Liberty, fu inaugurato nell'aprile 1920 davanti a oltre 30.000 spettatori. Ottenne un tale successo che il giovane architetto progettista, Paolo Vietti Violi, formatosi all'Accademia di belle arti di Parigi, si sarebbe poi specializzato in impianti ippici, realizzandone oltre 30. Anche il giardino fu curato nei dettagli: molti alberi vennero acquistati all'estero, i tigli del viale interno provenivano invece da Piazza della Scala, da dove si era deciso di reciderli perché ostacolavano la vista della statua di Leonardo da Vinci. In seguito, il disegno del parco fu affidato a Nicola Benois, affermato scenografo del Teatro alla Scala. Dopo varie ristrutturazioni, nel 2004 San Siro è dichiarato – unico ippodromo al mondo – monumento nazionale. Le piste del galoppo sono considerate tra le più competitive a livello mondiale, grazie alla varietà di percorsi offerti. La pista piana si estende per 2800 mt sul percorso delle curve esterne, 2000 mt sulle interne; quella diritta ha uno sviluppo di oltre 1800 mt. Il calendario di corse va da marzo a novembre e comprende grandi premi di primaria importanza, tra i quali il Gran Premio Milano, importante appuntamento nel programma ippico internazionale. Oltre alle piste, l'ippodromo ospita un ¦Parco botanico, con oltre 70 specie arboree; il San Siro Golf, con un campo pratica e una zona di gioco corto; un laghetto che accoglie varie specie animali. (Ingressi al pubblico in Piazzale dello Sport – Metro Linea 1, fermata Lotto).
IPPODROMO DEL TROTTO DI SAN SIRO
L’ippodromo del trotto di San Siro fa parte del complesso dell’ippica milanese, sito in via Ippodromo 10, realizzato su progetto dell’architetto Vietti Violi nel 1926. Le corse al trotto hanno la particolarità di essere condotte sui sulky, trainati dal cavallo e guidati dal driver. Per questo motivo, avendo una dinamica differente rispetto alle corse al galoppo, necessitano di impianti e attrezzature distinti. La struttura dell’ippodromo del trotto occupa un’area totale di 152.000 mq, dei quali 29.000 sono dedicati al pubblico, 20.000 alla pista da corsa, 12.000 alla pista di allenamento, 25.000 alle scuderie, mentre altri 65.000 mq sono variamente distribuiti. La pista da corsa è lunga 999,19 m e, in dirittura di arrivo, ha una larghezza di 19,44 m. Il fondo della pista è sabbioso e, più precisamente, è ricoperto nel periodo estivo da sabbia vagliata, mentre nel periodo invernale viene usato il frantumato. Purtroppo, a causa della crisi generale che sta vivendo l’ippica in Italia, la raccolta delle scommesse ha subito una costante diminuzione e le spese affrontate dalla società Trenno per la gestione del trotto di San Siro non sono più sostenibili. L’ippodromo del trotto ha quindi dovuto interrompere la sua attività dal 1° gennaio 2013, si spera solo temporaneamente. Le gare in programma sono state dirottate su altri impianti italiani, in particolare quello di Torino. Il destino che dovrà subire l’area non è ancora chiaro e nemmeno se questa possa mantenere la sua destinazione d’uso originaria. Infatti, l’arrivo della fermata della nuova linea metropolitana M5 getta le fondamenta per una probabile rivalutazione in ambito immobiliare. Un’altra possibilità, di cui si è parlato negli ultimi mesi, è che le squadre di Milan e Inter si uniscano per acquistare l’intero lotto, allo scopo di realizzarvi un centro commerciale comprensivo di negozi e ristoranti dedicati ai tifosi.
IPPOTERAPIA
L’uso dell’equitazione a scopo terapeutico ha origini antiche: grazie alle sue caratteristiche morfologiche, all'armonia dei movimenti, all'indole paziente e generosa, alle doti di sensibilità, adattamento e intelligenza, il cavallo è ritenuto, da sempre, “straordinaria medicina” per il trattamento di disabilità fisiche e psichiche. Già Ippocrate, padre della scienza medica occidentale, consigliava lunghe cavalcate per combattere l'ansia e l'insonnia, mentre la prima documentazione scientifica sull'argomento risale alla metà del Settecento. Eppure, il cavallo entra nei programmi di riabilitazione solo dopo la prima guerra mondiale, in Scandinavia e Inghilterra, poi in numerosi altri paesi; in Italia occorre attendere il 1975. Il cavallo è fonte ricchissima di stimoli, sia neurosensoriali che relazionali, e il suo impiego crea un modello riabilitativo coinvolgente, permettendo di lavorare su diversi piani: il corpo e il movimento; l’attenzione e la concentrazione; la consapevolezza di sé e l’autostima; l’incremento dell'autonomia personale e sociale. La riabilitazione equestre include tre fasi: l'ippoterapia propriamente detta (approccio iniziale a terra e in groppa, con finalità posturali); la rieducazione equestre (conduzione attiva del cavallo, con finalità cognitive); l'equitazione sportiva per disabili (ampia autonomia e possibilità di attività agonistica, con finalità relazionali e comportamentali). La Tmc (Terapia con il mezzo del cavallo) si rivolge sia a bambini che ad adulti affetti da disabilità fisiche congenite o acquisite, patologie psichiatriche, disturbi dello sviluppo, deficit sensoriali, ecc. Inoltre, può essere utilizzata per superare situazioni meno gravi di disagio, stress o difficoltà relazionali. Si parla in tal caso di equitazione affettuosa, praticabile a Milano presso la Cascina Campi di Trenno.